giovedì 13 novembre 2014

Dire di no


Anche in altre situazioni risulta efficace la "punizione" del dire di no dando un lieve buffetto sul naso del micio con il dito indice (come del resto fa anche mamma gatta con la zampa quando vuole sgridarli). Il gattino impara in fretta che questo "no!" significa che deve smettere, e di solito la pacca sul naso è superflua. Bisogna ricordare che l'educazione deve cominciare molto presto; se inizia tardi i risultati sono meno soddisfacenti. Chi crede a priori che i gatti siano distaccati e poco socievoli, li alleneranno con queste aspettative, investendo poca attenzione.
Non sorprende che questi gatti siano davvero distaccati e poco socievoli. 
Le aspettative che si proiettano sugli altri (gatti compresi) hanno la fatale tendenza di realizzarsi inevitabilmente!

venerdì 7 novembre 2014

Mangiare secondo Natura

Alimentazione consona alla specie significa:
"Cibo così come viene offerto in natura"!
I cani mangiano galline e conigli
I gatti comprerebbero topi o uccelli

Con l'aiuto delle tecniche moderne REICO produce alimenti secondo natura, utilizzando solo materie prime idonee all'alimentazione umana.
Il cibo umido è composto dal 64-74% di carne e sottoprodotti di origine animale come ad esempio cuore, polmoni, trippa - insomma, tutto quello che può essere acquistato in macelleria. E, a seconda del tipo di cibo, questo può contenere verdure, cereali soffiati, riso o pasta.

Per informazioni
rossella.biondani@gmail,com

domenica 2 novembre 2014

Lui abbaia e i vicini si lamentano...

Spesso e volentieri, si sa, tra vicini di casa non corre buon sangue. Le faide possono iniziare per una sciocchezza e trascinarsi per anni finendo, a volte, in un'aula di tribunale. Tra le varie situazioni di astio, può capitare che un vicino di casa si lamenti a proposito dell'abbaiare del vostro cane. Se non ritenete che la persona in questione abbia dei motivi validi per lamentarsi (ovvero esageri la situazione), il primo consiglio è quello di tentare, tramite una civile discussione, di trovare un punto di incontro. Se il problema persiste ed il vicino minaccia di passare alle vie legali, occorre prepararsi in merito. Visto che la soglia fissata per legge relativamente all'inquinamento acustico è di 3 decibel, il consiglio è di ingaggiare un perito che, preventivamente, esegua una perizia fonometrica per accertare il tipo di rumore prodotto dal vostro cane. In base ai risultati ottenuti potrete prendere le contromisure del caso ed essere pronti a difendervi in tribunale.

venerdì 24 ottobre 2014

Perchè REICO?

"La nostra gamma di prodotti è allineata alle esigenze di esseri umani, animali, piante e suolo. Vogliamo dare con i nostri prodotti un contributo attivo per ripristinare l'equilibrio in questi sistemi e migliorare in modo permanente. Per questo offriamo una vasta gamma di cibo per animali che è ricco, nutriente e adeguato alla specie.
Prendiamo a cuore la salute e l'equilibrio di terreno, piante, animali ed esseri umani allo stesso modo. Il nostro obiettivo è quello di creare e mantenere questo equilibrio:
Terreno sano
Piante sane
Animali sani
Persona sana"



martedì 8 luglio 2014

L'importanza dei sali minerali

Sali minerali o elementi essenziali è un termine che individua alcuni composti inorganici, quindi privi di carbonio organicato, non necessariamente sali. Essi hanno un ruolo fondamentale nel funzionamento di tutti gli organismi viventi, animalivegetalifunghi e regni degli organismi più semplici, e per questo motivo sono detti anche minerali essenziali da ogni punto di vista, elementi essenziali. Essi sono infatti costituenti di alcune fondamentali biomolecole, come elemento centrale dei gruppi prostetici di emoglobinaclorofilla, come parte di enzimi deputati alla sintesi delle proteine, costituenti strutturali della crescita e sviluppo di vari organi e tessuti come denti e ossa, alla regolazione dell'equilibrio idrosalino delle cellule.
Essendo in genere elementi chimici, o anioni di ossiacidi, nessuna reazione chimica, e quindi nessun orga
nismo vivente è in grado di sintetizzare autonomamente alcun minerale partendo da altro, pertanto essi devono essere introdotti attraverso l'alimentazione.
L'alimentazione REICO consente ai nostri amici di assimilare senza complicazioni i sali minerali indispensabili per la crescita ed il mantenimento dello stato di salute del corpo.
Chiedi più info
rossella.biondani@gmail.com
fonte wikipedia

lunedì 28 aprile 2014

Ecco la verità sugli alimenti per cani e gatti

Riporto di seguito l'articolo comparso su veganhome.it

Nutrire gli animali d'affezione - Cosa contengono i cibi per animali

Traduzione a cura di E. Vento/C. Romussi
Fonte: Report dell'API "What's really in pet food"
URL: www.bornfreeusa.org/facts.php?more=1&p=359
Sommario
Tranci di polli sani e ben pasciuti, tagli scelti di bovino e cereali freschi sono tutto ciò che serve per l'alimentazione completa e bilanciata di cani e gatti. Questo è quanto affermano i produttori di pet food tramite i media. Questo è ciò che le loro industrie (11 miliardi di dollari di fatturato) vogliono far credere ai consumatori.
Questo rapporto esplora le differenze tra ciò che questi ultimi credono di acquistare e cosa realmente comprano. Ci siamo focalizzati sulle marche più note, quelle distribuite nei supermercati e nei discount, ma converrà ricordare che anche molte altre marche "rispettabili" producono prodotti simili a quelli qui descritti.
Ciò che sembra sfuggire alla maggior parte dei consumatori, è che l'industria dei pet food rappresenta un'estensione delle industrie di alimenti destinati al consumo umano. Il settore pet food apre un mercato per gli scarti della macellazione, per i cereali considerati "non adatti all'alimentazione umana" e per altri prodotti di scarto che non potrebbero altrimenti garantire profitti. Per "scarti" bisogna intendere intestini, mammelle, esofagi e, probabilmente, le parti malate o cancerose degli animali macellati.
Tre delle cinque maggiori aziende americane produttrici di pet food sono filiali delle più grandi multinazionali alimentari:
  • NESTLÈ (Alpo, Fancy Feast, Friskies, Mighty Dog)
  • HEINZ (9 Lives, Amore, Gravy Train, Kibbles n Bits, Recipe, Vets)
  • COLGATE-PALMOLIVE (Hill's Science Diet Pet Food) Alle quali possiamo aggiungere:
  • PROCTER & GAMBLE (Eukanuba e Iams)
  • MARS (Kal Kan, Mealtime, Pedigree, Sheba)
  • NUTRO
Per le multinazionali alimentari, controllare la produzione di pet food è un investimento redditizio, un mercato parallelo, tramite il quale capitalizzare i propri prodotti di scarto. I prodotti commercializzati per l'alimentazione di cani e gatti sono centinaia. Anche se la qualità è mediamente simile, non tutte le aziende ricorrono ad ingredienti potenzialmente pericolosi.

Ingredienti

Il prezzo non sempre ne garantisce la bontà, ma spesso costituisce un buon indicatore della qualità dei pet food: utilizzare proteine di qualità e grano di prima scelta sarebbe ovviamente impossibile, per aziende che vendono cibo per cani a 1 euro al chilo, dato che il costo di ingredienti di buona qualità risulterebbe molto maggiore del ricavato. Le proteine utilizzate nei pet food possono provenire da diverse fonti. Quando bovini, suini, polli, ovini ed altri animali vengono macellati, i tagli scelti vengono separati dalla carcassa e destinati ad uso umano, mentre circa il 50% viene impiegato diversamente. Nella produzione dei pet food, viene usato tutto ciò che rimane della carcassa: ossa, sangue, intestini, tendini, legamenti e tutte le altre parti non consumate dagli umani. Sulle etichette, queste parti vengono descritte sottoprodotti. L'etichettatura è ambigua, perché indica gli ingredienti ma non definisce i prodotti elencati. Negli Stati Uniti, l'associazione di categoria dei produttori di pet food riconosce che l'uso di sottoprodotti rappresenta un introito addizionale sia per l'industria della macellazione che per gli allevatori: "La crescita dell'industria del pet food non solo fornisce ai proprietari di animali domestici un cibo migliore per i propri animali, ma apre altri mercati per le industrie che preparano il cibo per il consumo umano" [1].
Molti di questi scarti costituiscono la discutibile alimentazione degli animali d'affezione. L'apporto nutrizionale di questi sottoprodotti carnei può variare da lotto a lotto. James Morris e Quinton Rogers, due professori del Dipartimento di Bioscienze Molecolari della University of California (reparto di Medicina Veterinaria Davis), sostengono che "Per molti degli ingredienti comunemente utilizzati nella produzione di pet food, non è disponibile alcuna informazione circa la loro biodisponibilità per cani e gatti. Questi ingredienti sono generalmente sottoprodotti delle industrie zootecniche, la cui composizione nutritiva può avere margini di variazione enormi. La richiesta di adeguare i pet food ai profili nutrizionali consigliati dall'AAFCO (Associazione Americana per il Controllo degli Alimenti), non potrà quindi garantirne l'apporto nutrizionale, fino a quando non verrà analizzata la biodisponibilità degli ingredienti" [2].
Farine di carne, sottoprodotti ed ossa sono ingredienti comuni nei pet food. Il termine farina significa che questi prodotti non vengono utilizzati freschi: sono riciclati. In cosa consiste il riciclaggio? Stando al dizionario, "il riciclaggio è un processo di tipo industriale: riciclare carcasse di bestiame per estrarne olio dal grasso tramite fusione". La zuppa di pollo fatta in casa, con lo spesso strato di grasso che si forma sulla superficie quando viene cotta, è una sorta di mini-processo di riciclaggio. Il riciclaggio separa il grasso dai materiali idrosolubili e solidi, uccidendo i batteri. Purtroppo, può alterare o distruggere anche gli enzimi e le proteine che si trovano nella "materia prima".
Quali possono essere le conseguenze per cani e gatti alimentati con questi prodotti? Alcuni veterinari sostengono che gli scarti della macellazione aumentano il rischio di cancro e di altre malattie degenerative. I metodi di cottura usati nella produzione di pet food, come il riciclaggio e l'estrusione (pressione a caldo usata per "espandere" il cibo secco, trasformandolo in crocchette), non sempre distruggono gli ormoni (usati per far ingrassare il "bestiame" o per farne aumentare la produzione di latte), né gli antibiotici, né i barbiturici (usati come anestetici).

Grassi animali

Avrete notato l'odore particolarmente pungente che si sprigiona quando aprite una nuovo sacco di pet food. Da cosa dipende? Molto spesso dalla presenza di grasso animale riciclato, oppure di oli troppo rancidi e classificati come inadatti per gli umani. Negli ultimi 15 anni, il grasso proveniente dai ristoranti, negli USA, è diventato la principale componente grassa dei pet food. Questi grassi, spesso contenuti in fusti da 50 galloni, vengono generalmente lasciati all'aperto per settimane, esposti a temperature estreme, senza preoccuparsi del loro impiego futuro. Le aziende che riciclano questi grassi li mischiano con altri tipi di grasso, stabilizzandoli tramite potenti antiossidanti che ne ritardano il deterioramento e vendono il prodotto finito ai produttori di pet food [3].
Questi grassi vengono spruzzati direttamente nelle crocchette, per rendere appetibile un prodotto che altrimenti risulterebbe insipido o sgradevole. Il grasso agisce inoltre come collante, al quale vengono infine aggiunti esaltatori di sapidità. Gli "scienziati" del pet food hanno scoperto che gli animali amano il gusto di questi grassi. I produttori sono dei veri maestri nel costringere un cane o un gatto a mangiare ciò che normalmente farebbe loro arricciare il naso per lo schifo.

Farina, soia, granturco, noccioline ed altre proteine vegetali

Negli ultimi 10 anni, la quantità di cereali usati nel pet food è aumentata. Un tempo, l'industria di pet food considerava i cereali alla stregua di riempitivi, ma oggi essi rappresentano una porzione considerevole, nel cibo per animali. I valori nutrizionali in questi prodotti dipendono dal grado di digeribilità delle granaglie. La quantità ed il tipo di carboidrati determina la quantità di valori nutrizionali che l'animale assume. Cani e gatti possono assorbire pressoché tutti i carboidrati di alcune granaglie (ad esempio, del riso), ma fino a circa il 20% del valore nutrizionale delle altre granaglie viene perso, in quanto non digerito. La disponibilità nutrizionale di grano, fagioli e avena, ad esempio, è scarsa. Gli elementi nutritivi nelle patate e nel granturco sono molto meno disponibili che nel riso. Altri ingredienti, come i gusci delle arachidi, vengono usati come "riempitivo" o fibra, ma non hanno un contenuto nutrizionale significativo.
Due su tre degli ingredienti principali dei pet food, in particolare di quelli secchi, sono quasi sempre cereali. Nel Pedigree Performance per cani, i 3 principali ingredienti sono granturco macinato, farina di sottoprodotti del pollo e farina di glutine di granturco. Nei 9 Lives Crunchy Meals per gatti, i 3 principali ingredienti sono granturco macinato, farina di glutine di granturco e farina di sottoprodotti animali. Dei 4 principali ingredienti del Purina ONE per cani - pollo, granturco macinato, grano macinato e farina di glutine - 2 sono prodotti a base di grano... praticamente, sono lo stesso prodotto. Questa pratica industriale è nota come suddivisione. Quando i componenti dello stesso ingrediente vengono elencati separatamente - come nel caso di granturco macinato e farina di glutine di granturco - sembra che ci sia meno grano che carne, anche quando il peso dei cereali, in realtà, supera quello della carne.
Nel 1995, la Nature's Recipe dovette ritirare dagli scaffali migliaia di tonnellate di cibo per cani, a causa delle proteste di consumatori che lamentavano che i cani alimentati con i prodotti di questa ditta vomitavano e perdevano appetito. Per la Nature's Recipe, la perdita ammontò a 20 milioni di dollari. Il problema era legato alla presenza di un fungo che produceva vomitossina (un'aflatossina o "micotossina", sostanza tossica prodotta durante il processo di stampaggio delle crocchette), che aveva contaminato il grano. Nel 1999, un'altra tossina fungina obbligò al ritiro del cibo secco per cani prodotto dalla Doane Pet Care, compreso Ol'Roy ed altre 53 marche. Questa volta, la tossina uccise 25 cani. Malgrado causi a molti cani vomito, inappetenza e diarrea la vomitossina è però meno tossica di altre. Le tossine fungine più pericolose possono causare perdita di peso, danni al fegato, claudicazione e persino la morte, come nel caso Doane.
L'incidente della Nature's Recipe obbligò la FDA (Food and Drug Administration) ad intervenire. Dina Butcher, Assessore alle Politiche Agricole nel Nord Dakota, concluse che la scoperta della vomitossina nei prodotti Nature's Recipe non rappresentava un rischio per la popolazione umana, in quanto "il grano che viene utilizzato nel pet food non è grano di alta qualità" [4].
Le proteine di soia sono un altro ingrediente comunemente usato nel pet food, come fonte energetica. I produttori le utilizzano anche perché negli animali producono un senso di sazietà. La soia è stata collegata a casi si aerofagia in alcuni cani, mentre altri la sopportano meglio. La soia viene impiegata come fonte proteica anche in alcuni prodotti vegetariani per cani.

Additivi e conservanti

Molti prodotti chimici vengono aggiunti al pet food commerciale per aumentarne il gusto, la stabilità, le caratteristiche o l'aspetto. Gli additivi non hanno valore nutritivo; possono essere usati come emulsionanti, per evitare che l'acqua ed il grasso si separino, come antiossidanti, per prevenire l'irrancidimento del grasso o come coloranti e aromi artificiali, per rendere il prodotto più attraente per il consumatore e più appetibile per l'animale.
L'aggiunta di prodotti chimici al cibo ebbe origine migliaia di anni fa (spezie conservanti naturali e agenti di stagionatura), ma negli ultimi 40 anni, l'uso di additivi è molto aumentato. Tutti i cibi per animali contengono conservanti. Alcuni di questi vengono aggiunti agli ingredienti o alle materie prime dai fornitori, altri possono essere aggiunti dai produttori stessi. Dato che questi ultimi hanno bisogno di assicurare un lunga durata del cibo secco per renderlo commestibile anche dopo la spedizione e la permanenza in magazzino, i grassi nei cibi per animali vengono conservati impiegando conservanti sintetici o "naturali".
I conservanti sintetici comprendono il BHA e BHT, gallato di propile, propilenglicole (impiegato anche come alternativa "meno tossica" agli antigelo industriali per auto) e trimetilchinolina. La letteratura relativa alla tossicità, ai rischi o ai problemi derivati dal consumo continuo di questi antiossidanti, spesso ingeriti quotidianamente da cani e gatti, è scarsa. L'impiego di possibili agenti cancerogeni come il BHA, BHT e la trimetilchinolina vengono permessi in quantità relativamente basse. Gli effetti di questi prodotti chimici nel pet food non sono stati studiati approfonditamente, ma il loro consumo, a lungo termine, è probabilmente dannoso.
Dato che i risultati dello studio originale sulla sua sicurezza, effettuati dal produttore (Monsanto) della trimetilchinolina erano insufficienti, gli è stato richiesto di effettuare un nuovo e più rigoroso studio. Questo studio si è concluso nel 1996. Malgrado la Monsanto non abbia trovato una tossicità significativa associabile al suo prodotto, nel luglio 1997 il Centro di Medicina Veterinaria della FDA ha richiesto al produttore di ridurre della metà il livello massimo di trimetilchinolina (75 parti per milione).
Mentre alcuni critici del pet food e alcuni veterinari credono che la trimetilchinolina sia la principale causa di malattie, problemi cutanei ed infertilità nei cani, altri sostengono che è il più sicuro, forte e stabile conservante disponibile per i pet food. La trimetilchinolina è permessa per il consumo umano soltanto come conservante per spezie (pepe di cayenna, chili) in una proporzione di 100 parti per milione - ma sarebbe molto difficile consumare giornalmente una quantità di chili che raggiungesse il quantitativo di trimetilchinolina che un cane consuma tramite il cibo secco.
Per conservare i grassi ,alcuni produttori hanno risposto alle preoccupazioni dei consumatori ricorrendo a conservanti "naturali", come Vitamina C (acido ascorbico), Vitamina E (tocoferoli misti) oppure olio di rosmarino, garofano o altre spezie. La farina di pesce e alcune miscele di vitamine, usate come integratori nei pet food, contengono conservanti chimici. Questo significa che cani e gatti possono mangiare cibi contenenti diversi tipi di conservanti. Non tutti devono essere indicati in etichetta per legge. Tuttavia, grazie alle pressioni da parte dei consumatori, i conservanti usati nel grasso devono oggi essere esposti in etichetta.

Additivi nei pet food

  • Agenti anticoagulanti
  • Lubrificanti
  • Agenti antimicrobici
  • Dolcificanti ipocalorici
  • Antiossidanti
  • Dolcificanti calorici
  • Coloranti
  • Agenti ossidanti e dimagranti
  • Agenti affumicanti
  • Agenti per il controllo del pH
  • Agenti deidratanti
  • Ausili di processo
  • Emulsionanti
  • Isolanti
  • Agenti fissanti
  • Solventi, veicoli
  • Esaltatori di gusto
  • Stabilizzatori, inspessitori
  • Aromatizzanti
  • Agenti attivi superficiali
  • Agenti per il trattamento delle farine
  • Agenti di finitura superficiale
  • Ausili di formula
  • Sostanze sinergizzanti
  • Umidificatori
  • Tessuti
  • Lievitanti
Mentre la legge richiede studi sulla tossicità diretta dei singoli additivi e conservanti elencati, essi non vengono testati per il loro potenziale effetto sinergico gli uni con gli altri, una volta ingeriti. Alcuni autori hanno suggerito la possibilità di interazioni dannose tra alcuni dei più comuni conservanti [5]. I conservanti naturali, invece, non consentono la stessa lunga durata come quelli chimici, ma non pongono alcun interrogativo circa eventuali rischi.

Come viene prodotto il pet food

Per rispettare i requisiti necessari per poter etichettare un cibo come "completo e bilanciato", molti produttori effettuano studi di appetibilità quando sviluppano un nuovo pet food. Un gruppo di animali viene alimentato col nuovo cibo mentre un gruppo di "controllo" viene alimentato con la formula attualmente venduta. Il volume totale mangiato viene usato come misura per l'appetibilità del cibo. Le più grandi e famose aziende considerano questo genere di test il più accurato controllo possibile dei valori nutrizionali effettivi del cibo e mantengono grosse colonie di cani e gatti per questo scopo.
Il cibo secco viene prodotto con una macchina chiamata "estrusore". La materia prima viene dapprima miscelata, a volte manualmente, a volte con l'ausilio di un computer, secondo la ricetta preparata dai nutrizionisti. Nell'estrusore, vengono aggiunti a questa mistura acqua calda e vapore. La mistura è sottoposta a pressione, vapori ed alte temperature man mano che procede verso gli stampi che determineranno la forma finale del prodotto. Il cibo viene lasciato ad essiccare e poi viene generalmente spruzzato con grasso, fermentanti o altri composti che lo rendano più appetibile. Nonostante il processo di cottura possa uccidere i batteri, la sterilizzazione del prodotto finale può essere compromessa durante l'essiccamento, la copertura con grasso o l'imballaggio.
Gli ingredienti sono simili sia per il cibo umido, che secco, che semi-umido. La quantità di proteine, grassi e fibra può invece variare. Una tipica scatoletta di cibo per gatti conterrà circa il 50% di sottoprodotti carnei. La principale differenza tra questi prodotti è il contenuto d'acqua. È impossibile fare una comparazione diretta delle etichette dei diversi tipi di cibo senza una conversione matematica "su base secca".
La preparazione del cibo umido prevede una miscelazione degli ingredienti di base con additivi. Ai cosiddetti "bocconcini", viene data forma dall'estrusore. Successivamente, la mistura viene cotta ed inscatolata. Le scatole sigillate vengono infine inserite in contenitori per la cottura a pressione, nelle quali vengono sterilizzate. Alcuni produttori cuociono il cibo direttamente nella scatola.
Per rendere nutrienti i pet food, i loro produttori li "fortificano" con vitamine e minerali. Come mai? Perché gli ingredienti che usano non sono di per sé completi, la loro qualità può essere estremamente variabile ed il tipo di produzione distrugge molte delle loro proprietà nutritive.

Contaminazioni

I pasti a base di farina di carne o sottoprodotti spesso sono contaminati da batteri, perché non sempre provengono da animali macellati. Ad essere trasformate in farine, sono generalmente le carcasse di animali morti per malattie, ferite o vecchiaia. L'animale morto può essere trasformato soltanto diversi giorni dalla morte; è per questo motivo che la sua carcassa può spesso essere contaminata con batteri tipo Salmonella ed Escherichia Coli. Si stima che più del 50% delle farine di carne siano contaminate dai pericolosi batteri di E. Coli. La cottura può uccidere i batteri, ma non elimina le endotossine che alcuni batteri producono durante la crescita e che rilasciano quando muoiono. Queste tossine possono causare malattie. I produttori di pet food non testano i loro prodotti per le endotossine [6]. Un altro genere di tossine pericolose sono le micotossine: provengono da muffa o da funghi, tipo la vomitossina del caso Nature's Recipe e aflatossine del caso Doane. La crescita di questa muffa può imputarsi a pratiche scadenti di coltura, essiccamento e stoccaggio, mentre gli ingredienti maggiormente contaminati da questa micotossina sono le granaglie tipo grano e mais, la farina di semi di cotone, le farine di noccioline e quelle a base di pesce.

Problemi causati da un'alimentazione inadeguata

L'idea che esista un pet food in grado di fornire a cani e gatti tutti i nutrienti di cui avranno bisogno durante il corso della propria esistenza è un mito. Gli ingredienti primari della maggior parte del pet food commercializzato sono le granaglie. Molti consumatori acquistano il medesimo prodotto per lunghi periodi, costringendo i loro compagni animali ad assumere soprattutto carboidrati, con scarsissime variazioni. La dieta attuale di questi cani e gatti è lontanissima dalla dieta proteica, molto variata, tipica dei loro antenati. I problemi legati alla dieta industriale sono verificabili quotidianamente, in qualsiasi laboratorio veterinario: vomito, diarrea e infiammazioni sono i sintomi più frequenti di problemi digestivi cronici.
Le allergie alimentari sono diventate una malattia quotidiana ed il mercato delle diete con "antigeni limitati" o "nuove proteine" è diventato un affare multimiliardario. Queste diete sono state create appositamente per curare la progressiva intolleranza ai cibi commerciali sviluppata dagli animali.
Molti pet food sono prodotti con ingredienti proteici a bassissima digeribilità. Le diete basate su questi prodotti contengono proteine con digeribilità inferiore al 70%. Alcuni "riempitivi" e le fibre utilizzati in questi cibi possono anche causare coliti (infiammazioni del colon). La maggior parte dei produttori di pet food non pubblica statistiche di digeribilità e questo dato non è mai apparso sulle etichette.
Vomito e diarrea acuti sono spesso un sintomo di contaminazione batterica e di tossine prodotte dai batteri. Sia un immagazzinaggio improprio che l'aggiunta di acqua o latte per ammorbidire il cibo, lasciato poi a temperatura ambiente, possono causare la moltiplicazione di questi batteri. Questa pratica, però, viene ancor oggi suggerita per gli alimenti destinati ai cuccioli.
Le formule e l'uso suggeritone dai produttori hanno aumentato inoltre l'incidenza di altri problemi digestivi: alimentare l'animale solo una volta al giorno può causare irritazione dell'esofago. Offrire due piccoli pasti è molto meglio. Per cani e gatti, anche i problemi del tratto urinario sono strettamente legati all'alimentazione: ostruzioni, cristalli e calcoli, sono spesso aggravati dall'uso di pet food industriali. Nei gatti, si stanno diffondendo nuovi tipi i calcoli, più pericolosi di quelli ritenuti "comuni". Le manipolazioni dei pet food modificano l'acidità dell'urina e la quantità di alcuni minerali, con effetti diretti nello sviluppo di malattie. Anche i cani sviluppano calcoli a causa delle diete industriali. È dimostrato che, sia nei gatti che in alcuni cani, la carenza di taurina può condurre (oltre che alla cecità) a problemi cardiaci spesso fatali. Questa carenza, in passato, era spesso legata ad un quantitativo inadeguato di taurina nei pet food, che, per questo motivo, vengono attualmente addizionati con taurina.
L'eccesso di calorie tipica delle formule commercializzate per cuccioli, promuove la loro crescita rapida; ma una crescita rapida, per alcune razze canine di taglia grossa, ha mostrato di contribuire all'insorgenza di malattie delle ossa e delle giunture. Sono state quindi introdotte "formule speciali" destinate ai cuccioli di razze di grossa taglia, ma quest'innovazione non aiuterà gli innumerevoli cani che hanno vissuto e sono morti con malattie alle giunture.
Esiste infine una cospicua evidenza che l'ipertiroidismo nei gatti sia il risultato di un alimentazione a base di pet food industriali. È una malattia nuova, apparsa agli inizi degli anni 70, quando il cibo in scatola cominciò ad essere distribuito nei supermercati. La causa esatta non è ancora conosciuta, ma è una malattia grave, a volte fatale ed il suo trattamento estremamente dispendioso.

Bibliografia

Dr. Pitcairn's Complete Guide to Natural Health for Dogs & Cats
Richard H. Pitcairn, D.V.M., Ph.D. & Susan Hubble Pitcairn - Rodale Press Inc., ISBN 0-87596-243-2

Vegetarian Cats & Dogs
James A. Pedan - Harbingers of a New Age, ISBN 0-941319-02-4

The Consumer's Guide to Dog Food
Liz Palika - Howell Book House, ISBN 0-87605-467-X

Reigning Cats and Dogs
Pat McKay - Oscar Publications, ISBN 0-9632394-1-4

The Healthy Cat and Dog Cookbook
Joan Harper - Pet Press, ISBN 0-525-47586-9

Food Pets Die for: Shocking Facts about Pet Food
Ann N. Martin - NewSage Press, ISBN 0-939165-31-7

Cat Care Naturally
Celeste Yarnall, Charles E. - Tuttle Co. Inc., ISBN 0-8048-3025-8

"It's for the Animals!" Guided Tour of Natural Care Cook Book & Resource Directory
Helen L. McKinnon, C.S.A. Inc. (It's for the Animals! - P.O. Box 5378; Clinton, NJ 08809 fax 908-537-6610)
Questi due libri elencano gli ingredienti e le informazioni nutrizionali per i pet food più diffusi:
The Cat Food Reference
Howard D. Coffman - PigDog Press, ISBN 0-9645009-3-0

The Dry Dog Food Reference
Howard D. Coffman - PigDog Press, ISBN 0-9645009-1-4
Note

[1] Pet Food Institute, p. 2.
[2] Morris and Rogers, p. 2520S.
[3] Corbin, Jim, p. 81.
[4] Cargill and Vargas, p. 36.
[5] Strombeck, pp. 50-52.
[6] Smith, p. 1397.

mercoledì 26 marzo 2014

REICO MaxidogVit

Tutti i cibi REICO sono esenti da: sostanze riempitive, sostanze allettanti, grassi aggiunti, soia, farine di origine animale, farine vegetali e farine di cereali nonchè additivi chimici!
Si tratta di prodotti tedeschi, realizzati in Germania, con una percentuale di carne che va dal 64 al 74%, così come natura intende!

venerdì 21 marzo 2014

Tosare il cane lo aiuta a sopportare il caldo? NO!

Gli studiosi chiamano cani e umani “homeotherms” ovvero animali a sangue caldo, perché mantengono costante la temperatura del corpo anche con temperature esterne estremamente diverse. Serpenti e lucertole invece adattano la loro temperatura corporea in relazione a quella esterna e sono chiamati “poikilotherm”, animali a sangue freddo.
Nelle persone la temperatura rimane approssimativamente 36.6° C anche se con piccole variazioni durante il giorno, indipendentemente dal fatto che fuori ci siano 10° o 32° C. Il corpo regola la temperatura in una parte del cervello chiamata Ipotalamo, che utilizza diversi sensori che sono critici per la regolazione della temperatura. Negli umani il sistema più importante per il controllo è il sudore, poiché per grammo di sudore che evapora si dissipa circa mezza caloria di calore.
Questo meccanismo è molto meno importante nei cani, perché, sebbene abbiano delle ghiandole sudoripare collocate prevalentemente sui polpastrelli e nelle orecchie, il principale meccanismo di regolazione termica consiste nell’inspirare aria con il naso ed espellerla dalla bocca ansimando. Tagliare il pelo non favorisce quindi in alcun modo la sudorazione (che i cani non hanno), ma elimina un prezioso strumento di conservazione della temperatura.
Il mantello del cane protegge dal freddo e dal caldo, impedendo la perdita di calore del corpo, con un grado di isolamento termico che aumenta con lo spessore (Schmidt-Nielson 1997). 1
Il mantello del cane è costituito da due tipi di copertura: il pelo più lungo e più duro ed il sottopelo (morbido, lanoso, e molto più corto del pelo di copertura esterna). Il sotto pelo ha la funzione di trattenere il calore, mentre il pelo che si trova nella parte più esterna, scherma il corpo del cane proteggendolo dai raggi del sole e quindi dalle scottature della pelle e in parte dai parassiti.
Alcuni tipi di pelo (come quello dei cani nordici) oltre ad avere una funzione termoisolante,  sono anche impermeabili all’acqua e proteggono il cane dai rovi e dalla sporcizia; in generale il pelo è come l’isolamento ben fatto di una casa.
Ma come avviene la dissipazione del calore nei cani? Chiunque abbia avuto a che fare con questi quadrupedi sa che i cani ansimano quando hanno caldo, questo meccanismo permette al cane di perdere calore di cui non ha bisogno quando la temperatura è troppo elevata. Il meccanismo funziona sul principio di evaporazione, che è estremamente efficace perché si può perdere più o meno 540 volte il calore che si perderebbe cambiando la temperatura dell’aria. L’aria entra nel naso del cane e trova un tessuto complesso e molto irrorato, per cui assorbe calore ed umidità. Dopo aver ceduto ossigeno ai polmoni, l’aria viene espulsa in due modi diversi a seconda che il cane abbia bisogno di perdere calore oppure no:
  1. Se il cane non ha caldo espelle l’aria direttamente dal naso, l’aria compiendo il percorso iniziale all’inverso cede di nuovo calore al corpo e la perdita complessiva è minima per cui la temperatura corporea rimane costante.
  2. Se invece il cane ha caldo espelle l’aria dalla bocca ansimando. Ansimare comporta rapidi respiri superficiali che causano l’evaporazione di fluidi sulla lingua. Quando l’aria viene espulsa attraverso la bocca, poiché l’irrorazione del sangue è minore e la superficie esposta è molto più piccola,  il calore lascia il corpo del cane che riesce così ad abbassare la sua temperatura. Quindi, tanto più l’animale è accaldato, tanto più aprirà la bocca e tirerà fuori la lingua.
Questo meccanismo non interferisce con le altre funzioni vitali,  poiché consente all’animale di respirare un volume costante di aria.
Per concludere, se pensate che il cane d’estate senta troppo caldo e che tosandolo magicamente avrà fresco… è assolutamente falso! E’ quindi una pratica da evitare a meno che non sia necessario, per cause di forza maggiore come, per motivi chirurgici o comunque legati alla salute dell’animale, perché tosandolo gli togliamo la sua protezione naturale esponendolo ai raggi solari, così da provocare possibili scottature, dermatiti e  tumori della pelle! Lo strato più esterno dell’epidermide umana si chiama “strato corneo”, è privo di vasi sanguigni ed è formato da due strati di cellule morte, composte da cheratina, una proteina che funge da “impermeabilizzante”. Nei cani (e anche nei gatti) lo strato corneo è molto più sottile di quello degli esseri umani, tranne che sul naso e sui cuscinetti delle zampe; ne consegue che la loro pelle è molto più delicata, sensibile e vulnerabile della nostra.
Il mantello del cane, anziché tosato, va curato proprio per via della sua importanza. I cani normalmente fanno la muta (perdita del pelo) due volte all’anno, in primavera e in autunno. La perdita del pelo in primavera serve a liberarsi del pelo invernale che non è necessario per l’estate, mentre quella in autunno serve a preparare la ricrescita del più folto mantello per la stagione fredda.
Alcune razza (come il Barbone o razze a pelo duro) non possiedono il sottopelo, e perdono solo il pelo di copertura durante tutto il corso dell’anno, ma non hanno la muta. Per questo motivo i cani senza sottopelo non dovrebbero essere tenuti all’esterno, se le temperature sono rigide o troppo elevate. Nei periodi della muta primaverile, si consiglia di spazzolare più frequentemente i cani per accelerare la perdita di pelo. I barboni per esempio oltre a non avere il sottopelo hanno un pelo a crescita continua a causa della selezione da parte dell’uomo che ha preferito cani con peli più lunghi e folti. Questi tipi di pelo dovrebbero essere mantenuti in ordine e spazzolati più frequentemente rispetto agli altri, perché se trascurati,  possono avere problemi di dermatiti, pruriti, perdita di pelo, parassiti, pelle grassa, ecc.
La tosatura è quindi del tutto inutile per la maggior parte dei cani, con rare eccezioni (come per il barbone), al quale bisogna spuntare ogni tanto il mantello, mentre per alcune razze come il golden retriever, pastore maremmano, terranova, cani nordici e in generale tutti  quelli dotati di sottopelo, la tosatura non solo è inutile ma può danneggiare permanentemente il follicolo pilifero, facendo ricrescere un mantello assolutamente diverso dall’originale, più fitto ed ispido. Quindi se vedete un Malamute camminare per strada con un pelo lanoso ed infeltrito con molta probabilità è staro rasato in precedenza.
Prima di tosare il vostro cane chiedete ed informatevi bene se sia effettivamente necessario, anche se la selezione da parte dell’uomo ha allontanato molte razze dai loro antenati, interferire con questi meccanismi di regolazione che la natura ha creato può causare gravi danni.
Attenzione, qualsiasi sia il grado di termoregolazione dei cani questo non significa che debbano restare troppo a lungo sotto il sole o lavorare quando le temperature sono troppo elevate. Anche se alcuni cani hanno una termoregolazione più efficiente rispetto ad altri, quando fuori fa troppo caldo non riuscirebbero comunque ad abbassare la loro temperatura corporea.

domenica 16 marzo 2014

Il meglio della Natura

MaxiDog Olymp
Anche l'animale, come l'uomo è ciò che mangia. Olymp è un alimento naturale, prodotto con la tecnica più avanzata. Le materie prime impiegate sono pressate a freddo ed essiccate. Olymp non contiene alcun additivo chimico. Tutte le materie prime impiegate sono pressate a freddo ed essiccate. Olymp non contiene alcun additivo chimico. Tutte le materie prime sono qualitativamente idonee ad uso alimentare.
Grazie al suo potere energetico, Olymp risponde perfettamente anche alle più alte esigenze nutrizionali, ad esempio nell'allevamento e nella crescita, tanto per cani sportivi come per cani da compagnia che possono correre liberi. Sarete sorpresi dalla versatilità e dalla tollerabilità di Olymp, tutte a beneficio della salute del vostro animale.
Solo la conservazione in sacchetti in PE traspiranti, perforati in cima, permette di manetenere inalterata e costante l'alta qualità del prodotto.
Olymp è anche perfettamente adatto a cuccioli e dovrebbe essere impiegato come cibo consigliato successivo allo svezzamento.

Ingredienti: carne essiccata di manzo, di pollo e di aringa min il 43%, riso integrale, erbe, olio di salmone, semi di finocchio, alghe marine, minerali, vitamine.
Chiedi un assaggio gratuito!
rossella.biondani@gmail.com

lunedì 10 marzo 2014

Come comportarsi con un cane smarrito

Se siete amanti degli animali, non rimarrete sicuramente insensibili nell'incontrare un cane che ha smarrito la strada di casa. I segnali per riconoscere un cane in queste condizioni sono abbastanza chiari: l'animale, infatti, vaga confuso e spaesato, non sa quale direzione seguire e, nella maggior parte delle volte, cerca il contatto umano avvicinandosi o abbaiando ai passanti. Se volete aiutarlo, per prima cosa occorre avvicinarsi a lui con calma e, se il cane non è aggressivo e si lascia avvicinare (in caso contrario chiamare la Polizia Municipale o i Carabinieri), controllare l'eventuale presenza del tatuaggio identificativo o di una piastrina di riconoscimento. Se l'animale non dovesse averla, portatelo dal più vicino veterinario e controllate se è dotato di chip sottopelle. Se non riuscite a risalire al proprietario, informatevi nella zona del ritrovamento e, se decidete di accudirlo fino a che non lo avrete riconsegnato al proprietario, preparate dei volantini con la foto del cane ed il vostro numero di telefono. Nel caso veniste contattati da qualcuno, consegnategli il cane solo quando sarete assolutamente certi che sia il legittimo proprietario: esistono, infatti, personaggi senza scrupoli che utilizzano gli animali a scopi criminosi e crudeli.

giovedì 6 marzo 2014

La predilezione per i luoghi... In alto!

I gatti domestici non amano mangiare e bere per terra. Forse questo comportamento è una reminiscenza ereditata dagli antenati leopardi, che portano la vittima catturata sugli alberi per evitare che altri predatori, come le iene, rubino il cibo.
I gatti preferiscono mangiare su una sedia, un ripiano, una tavola, dove possono facilmente guardarsi attorno. Per lo stesso motivo non amano bere dalla ciotola sul pavimento, restano sempre molto attratti da un rubinetto che gocciola... Preferirebbero bere acqua corrente!


giovedì 27 febbraio 2014

Il cane e l'erba: un rapporto particolare

Il cane nella sua dieta include porzioni di erba.
Il cane cerca l'erba in modo spontaneo quando ha problemi di stomaco; spesso ne mangia grandi quantità per poi vomitarla e, in questo modo, si depura in modo istintivo e naturale. Non sempre però questo comportamento di automedicazione è riconosciuto dai proprietari di cani che, conoscendone le abitudini carnivore (a dispetto di ciò che contengono la maggior parte di crocchette che scegliete di dargli), si spaventano e portano l'animale dal veterinario. In realtà, nonostante non ci sia nulla di cui spaventarsi (basta solo stare attenti che l'animale non ingerisca erbe tossiche o nocive), quando il cane cerca l'erba con insistenza, vuol dire che qualche cosa non va e, quindi, una bella visita di controllo non può fare certo male. In altri casi, invece dovrete prestare attenzione alla frequenza con cui il cane dimostra di avere problemi digestivi, diarrea, stipsi o flatulenza.
L'alimentazione in questo caso risulterà errata per l'animale, cercate di alimentarlo come naturalmente dovrebbe essere, più si interferisce peggio sarà per la sua vita e per i suoi comportamenti.

Scopri l'alimentazione REICO:
http://1consiglioalgiorno.blogspot.it/
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Chiedi informazioni senza impegno a rossella.biondani@gmail.com

lunedì 24 febbraio 2014

Fumo passivo: un rischio anche per il tuo cane e il tuo gatto

Che fumare faccia male, ormai è un dato di fatto e che i danni del fumo passivo (riscontrabili in chi vive a stretto contatto con fumatori anche senza fumare) siano comprovati da numerosi studi, non sorprende più nessuno. Ma, quello che ancora non viene pubblicizzato abbastanza è che anche i cani e i gatti possono soffrire di disturbi legati al fumo passivo. Uno studio effettuato alla Tufts School of Veterinary Medicine, infatti, ha rivelato che i cani che vivono in case con un fumatore hanno il doppio del rischio di sviluppare linfoma ed i cani e gatti che vivono in famiglie con due o più fumatori hanno un rischio 4 volte maggiore. Oltre ad un aumentato rischio di sviluppare il cancro, i cani che vivono con fumatori sono maggiormente predisposti a malattie polmonari ed irritazioni agli occhi, soprattutto in case piccole e poco ventilate. Per evitare al vostro amico a quattro zampe danni di questo tipo, cercate sempre di fumare fuori di casa (tipo al balcone) o, perlomeno, scegliete una sola stanza in cui fumare e non fateci entrare i vostri animali. L'uso di purficatori d'ambiente è, comunque, sempre una buona scelta.

sabato 22 febbraio 2014

Conseguenze di un'alimentazione sbagliata

L'idea che esista un pet food in grado di fornire a cani e gatti tutti i nutrienti di cui avranno bisogno durante il corso della propria esistenza è un mito. Gli ingredienti primari della maggior parte del pet food commercializzato sono le granaglie. Molti consumatori acquistano il medesimo prodotto per lunghi periodi, costringendo i loro compagni animali ad assumere soprattutto carboidrati, con scarsissime variazioni. La dieta attuale di questi cani e gatti è lontanissima dalla dieta proteica, molto variata, tipica dei loro antenati. I problemi legati alla dieta industriale sono verificabili quotidianamente, in qualsiasi laboratorio veterinario: vomito, diarrea e infiammazioni sono i sintomi più frequenti di problemi digestivi cronici. 
Le allergie alimentari sono diventate una malattia quotidiana ed il mercato delle diete con "antigeni limitati" o "nuove proteine" è diventato un affare multimiliardario. Queste diete sono state create appositamente per curare la progressiva intolleranza ai cibi commerciali sviluppata dagli animali.

mercoledì 19 febbraio 2014

L'aggressività indotta dalle carezze

E' una forma che lascia perplesso il padrone. Apparentemente il gatto chiede di essere accarezzato, e all'improvviso attacca la mano che lo coccola, la graffia e la morde con cattiveria e forza. Spesso il gatto si rotola sulla schiena con l'aria di invitarvi ad accarezzargli la pancia. Ma non appena gliela toccate, vi afferra la mano e vi attacca con le unghie e con i denti. I gatti maschi, soprattutto quelli non castrati, reagiscono con altrettanta violenza se li accarezzate alla base della coda. Per impedire che si verifichino o si ripetano episodi del genere, non lasciatevi tentare da queste richieste di coccole e avvertite gli amici di astenersi dal toccare il vostro amico-micio. A quanto pare, si tratta di un'aggressione di dominanza, che si scatena quando si toccano certi punti del suo corpo. Si può spesso curare con un programma di addestramento. Nel frattempo, per evitare di ritrovarvi con una mano rovinata, non cedete alla reazione istintiva di sottrarla di botto alle sue unghie, ma rilassatela e allontanatela lentamente facendola scivolare di lato, tra le zampe anteriori mentre dite un fermo: "NO".

lunedì 17 febbraio 2014

Quando il cane è troppo dipendente da voi

Esistono dei cani che, per vari motivi (il trauma infantile da abbandono è il più probabile), sviluppano un attaccamento morboso nei confronti del proprio padrone, tanto da non poterne fare a meno nemmeno per un minuto. Ovviamente, quando l'affetto si trasforma in un attaccamento ossessivo di questo tipo, occorre intervenire per cercare di risolvere il problema.
Per sapere se il vostro cane rientra in questa tipologia, cercate di fare attenzione ai sintomi: il cane rifiuta categoricamente di stare da solo, cerca in continuazione il contatto fisico, non riesce a giocare da solo, abbaia e guaisce senza motivo per ricevere attenzione costante, teme in modo esagerato le altre persone e/o gli altri cani. Se il vostro cane presenta diversi tra i sintomi elencati è il caso di intervenire applicando alcuni accorgimenti comportamentali.
Per prima cosa occorre eliminare tutti i comportamenti che possano viziarlo (prenderlo in braccio, coccole ingiustificate...) e poi, in generale, occorre spezzare i vincoli della simbiosi. Cercate di non coinvolgerlo in tutte le attività quotidiane ed ignorate le sue suppliche in modo fermo e deciso. Prendetevi i vostri spazi isolandolo, in modo che lui impari a prendersi i suoi. Quando vi trovate in presenza di altre persone o altri cani, cominciate a rifiutare il contatto fisico ed ignorare i suoi tentativi di attirare l'attenzione. Infine, il vostro cane deve imparare a risolvere i problemi da solo (di diversa natura) anche quando si trova in vostra compagnia, per cui non intervenite se non è strettamente necessario.
Con pazienza ed applicazione il vostro cane imparerà ad essere più indipendente (soprattutto dal punto di vista emotivo).

martedì 11 febbraio 2014

Vivere rispettando l'equilibrio minerale

Per oltre 30 anni gli scienziati hanno studiato io minerali e gli elementi traccia sulle basi del ciclo della natura. Le nozioni sull'equilibrio minerale negli organismi così acquisite sono confluite nel lavoro di ricerca e sviluppo di REICO VITAL-SYSTEME. Nel frattempo sono stati riconosciuti 53 minerali attivatori e 53 minerali regolatori che noi assumiamo con il cibo. Riteniamo quindi importante mantenere tra questi il giusto equilibrio. Oggi tutti sappiamo che l'uomo vive in stretto rapporto con l'ambiente in cui vive. Il benessere fisico non dipende solo dalle condizioni atmosferiche, ma in maniera determinante, anche dalla qualità del nutrimento.
Chi ha già sperimentato un'iperacidità di stomaco, sa quali effetti può avere uno squilibrio nell'alimentazione. Perso questo prezioso equilibrio, possono sopravvenire dei disturbi del metabolismo. 

L'eccessiva fertilizzazione dei terreni coltivati, determinata dalla produzione industriale, può far sorgere uno squilibrio minerale. Se nei terreni preposti alla coltivazione dei nostri prodotti alimentari vengono aggiunti prevalentemente minerali attivatori, ciò avrà una ripercussione sui microorganismi viventi e sul contenuto dei nutrienti del futuro raccolto.
Qui sorge lo squilibrio che attraverso il nutrimento, può essere trasmesso agli esseri umani e agli animali. Il mantenimento dell'equilibrio acido-base nell'organismo può essere ostacolato. Con l'apporto di minerali basici, tramite un'alimentazione variata e bilanciata, è possibile contrastare un'iperacidità dell'organismo e ristabilire l'equilibrio. 

Continua a seguirci o chiedi informazioni a rossella.biondani@gmail.com

domenica 9 febbraio 2014

Cosa gli diamo da mangiare in realtà?


Riporto alcune riflessioni di Ann Martin attivista per i diritti degli animali in America: egli denuncia la scarsa qualità dell’origine degli alimenti pet food, partendo dalla fonte di proteine vegetali derivate dallo scarto della lavorazione con macine di soia, pasta di noccioline, legumi ecc., private del loro olio, germe e crusca e quindi prive di acidi grassi essenziali, vitamine liposolubili e antiossidanti naturali.
La fonte proteica animale sarebbe costituita da animali morti, malati, disabili, che dopo essere stati trattati per estrarre cuoio, grasso e carne, sono trattati con carbone.In alcune fabbriche in Quebec, le industrie trattano gli animali morti insieme al mantello con procedimenti di disidratazione per fornire all’industria alimentare per animali, un composto proteico disidratato come base di partenza per le crocchette appetitose.La legislazione americana e canadese prevede un controllo su queste produzioni da parte del CVMA (Centro statunitense di Medicina Veterinaria Americano) e L’FDA (Ente per gli alimenti e farmaci).Il dottor Wendel O. Belfield, racconta nella sua esperienza di veterinario ispettore delle carni, che spesso gli veniva posto il quesito sulla scelta della miglior carne in scatola che conoscesse, lui puntualmente rispondeva che nessuna è consigliata, non per un suo capriccio personale, ma a seguito di studi pubblicati in un suo libro dal titolo: Come avere un cane più sano.Nel 1990 sul San Francisco Chronicle un altro giornalista(John Eckhouse) riporta questa riflessione:“ogni anno, milioni di cani e gatti morti negli USA sono lavorati con miliardi di chili di altro materiale animale da industrie dette trasformatrici; il loro prodotto finale cioè carni e grassi serve come materia prima per prodotti finali come cosmetici e mangimi per animali.Sia la FDA che il CVMA, sono a conoscenza dell’impiego di animali domestici morti, riciclati per creare alimento animale.A livello ufficiale il tutto viene smentito, ma se certi professori (James Morris) di alto rango universitario sostengono che: “ ogni prodotto non adatto al consumo umano viene sterilizzato molto bene, così niente può trasmettersi agli animali”, non vi sono dubbi che manca molta informazione a tal proposito.Intanto si dimentica che da quelle parti la carne perché non sia commestibile, viene denaturata con acido fenico (acido corrosivo) insieme a volte con creosoto (stessa famiglia).Questo trattamento non impedisce il passaggio di barbiturici presenti nelle carni di animali soppressi con eutanasia, quindi tali sostanze poi vanno a stabilizzarsi nel grasso ottenuto dalla loro lavorazione.Vengono poi aggiunti come stabilizzante nei cibi umidi glicole propilenico, BHT (butilidrossitoluene) o ethoxyquin sostanze epato e nefrotossiche e/o cancerogene.Può essere presente piombo in quantità elevate e depositarsi in percentuale superiore a quella presente nei bambini, se gli animali domestici vengono nutriti con solo scatolette.Bisogna inoltre considerare la possibilità che gli estratti di queste lavorazioni vadano a finire nei mangimi per il pollame e quindi ricadere sulle nostre tavole.Questo è quanto ci racconta il dottor Belfield che ha avuto esperienza nella industria di trasformazione e nella clinica per piccoli animali.Cito un rapporto dell’USDA in cui si sostiene che circa cinque miliardi di kg di pasto con carne e ossa, sangue e penne furono prodotte nel 1983, di tale cifra il 34% andò ai cibi per animali, il 34% venne impiegato come mangime per polli, il 20 % in mangime per maiali, il 10 % in mangime per bovini da carne e latte.Se ci riferiamo alla mucca pazza e alle altre encefaliti trasmissibili (TSE), possiamo capire come queste forme in parte siano state coperte nella loro manifestazione e diffusione, aumentando i fattori di trasmissibilità negli animali domestici.(Gr Smith dell’Earth Island Journal).

giovedì 6 febbraio 2014

Come cane e gatto... Vecchio clichè!

“Mi piacerebbe prendere un cucciolo, ma ho un gatto adulto in casa: gli farebbe sicuramente del male…”.
“Amo i gatti, ma non posso prenderne uno: ho un cane già grande, lo aggredirebbe…”
Si sentono ripetere molto spesso frasi come queste, tutte basate sulla ferrea convinzione che cani e gatti possano convivere solo se vengono presi entrambi a due mesi di vita.
Convinzione che, in molti casi, impedisce l’adozione di cani (o gatti) visti magari in canili e gattili, che hanno fatto breccia nel cuore dell’umano ma che si teme non possano commuovere altrettanto il cane/gatto adulto già presente in casa.
Così si rinuncia e il povero cagnolino (o gattino) rimane al rifugio: cosa che rattrista molto le persone come noi, che da sempre riescono ad inserire senza troppi problemi cani o gatti adulti in “branchi” preesistenti e formati da altri adulti.
Perché… ebbene sì; quella dell’inimicizia tra cani e gatti che non siano cresciuti insieme è una “cugginata” – ovvero una leggenda metropolitana – almeno al novanta per cento.
Il restante dieci per cento sottintende un fondo di verità, e cioè il fatto che i cani siano predatori e che i gatti vengano considerati “prede” da molti di essi (non da tutti: dipende da come sono stati allevati e socializzati).
Però l’ostacolo è aggirabilissimo: vediamo come e perché.
PERCHE’ E’ NORMALE CHE UN CANE ADULTO ACCETTI UN NUOVO GATTO
Perché, assai prima di essere un predatore, il cane è un animale sociale.
E per ogni animale sociale, la cosa più importante del mondo sono le gerarchie e le regole del branco. Tutto il resto (caccia, cibo, perfino sesso) viene in secondo piano.
Se noi umani siamo considerati superiori gerarchici dal nostro cane (come dovrebbe sempre accadere!) lui accetterà di buon grado l’inserimento di qualsiasi animale a due o quattro zampe che decidiamo di ospitare nel branco.
Se non siamo considerati superiori gerarchici… be’, allora dovremmo rivedere completamente il rapporto con il nostro cane, prima di pensare ad allargare la famiglia!
Ma anche in questo caso, pensate un po’, il cane probabilmente imparerà a rispettare il nuovo venuto: perché il “branco”, nella società umana, è composto da coloro che vivono nel territorio “casa”.
Quindi il cane – in tempi più o meno brevi – tenderà ad accettare pacificamente la convivenza con chiunque rimanga abbastanza a lungo in questo territorio (e tra poco vedremo come).
Questo non significa, attenzione, che sia diventato “amico dei gatti”!
Con ogni probabilità lui continuerà ad inseguire (e a cercare di mangiarsi a colazione) qualsiasi gatto che attraversi la sua strada al di fuori delle mura di casa. Però rispetterà il “nostro” micio…che per lui non sarà più “un gatto”, ma “un membro del branco”.
PERCHE’ E’ NORMALE CHE UN GATTO ADULTO ACCETTI UN NUOVO CANE
Perché qualsiasi gatto può accettare tranquillamente la presenza di un nuovo animale nel proprio territorio, a condizione che non si vada in conflitto su uno di questi tre punti fondamentali: a) cibo; b) sesso; c) rispetto per gli spazi altrui.
Il gatto è un predatore, esattamente come il cane; ma il cane non fa parte delle sue prede naturali, e quindi questo è un problema risolto in partenza.
Per il resto, il gatto non è un animale sociale e non si pone alcun problema di gerarchia.
E’ invece un animale territoriale, che però è in grado di concepisce due diverse opzioni: a) avere un territorio tutto suo; b) condividere un territorio con altri animali, purché questa condivisione non gli procuri fastidi e possibilmente gli porti dei vantaggi (questo spiega l’esistenza delle colonie feline).
Per spiegarci meglio possiamo paragonare la convivenza tra cani alla famiglia umana: tutti sanno che c’è quello che comanda e quello che deve obbedire, quello che decide cosa e quando si mangia, quello che è piccolo e quindi deve subire che un altro entri in camera sua a sgridarlo perché c’è casino, o metta in discussione l’ora in cui si va a dormire.
La convivenza tra gatti, invece, è come la condivisione di un appartamento tra studenti. Ognuno deve avere, esclusivamente in ragione dell’affitto che paga, il beatissimo diritto di farsi gli affari propri nei suoi spazi, con l’unica regola che nessuno invada gli spazi altrui e che non rompa le scatole.
Se il tuo coinquilino commenta l’organizzazione del tuo armadio, lo mandi a quel paese: se torni a casa e lo scopri che dorme nel tuo letto, lo soffochi col cuscino.
Chiarite queste regole di base, nella maggior parte dei casi nascono comunque delle belle amicizie; si mangia tutti insieme anziché fare i turni in cucina, ci si ospita nelle rispettive camere se ce n’é bisogno, si uniscono le lavatrici e si lavano i piatti a turno.
Ma questo non è certo necessario per la qualità della convivenza: per quella bastano le buone maniere reciproche e il rispetto dei reciproci spazi.
Tornando ai tre punti fondamentali per l’accettazione di un estraneo da parte del gatto, vediamo dunque che:
a) non c’è problema per il cibo, che in famiglia è sempre abbondante per tutti;
b) non c’è problema per il sesso, visto che si tratta di due specie diverse che non vanno in competizione su questo punto.
Se ne deduce che dovremo badare solo ai problemi territoriali, facendo si che il gatto non si senta minacciato (e che non gli vengano rotte le scatole) all’interno del territorio-casa...
tratto da tiprestoilcane.com